Marilena Paradisi & Kirk Lightsey – Some Place Called Where

Marilena Paradisi & Kirk Lightsey - Some Place Called Where

Losen Records – LOS 187-2 – 2017





Marilena Paradisi: voce

Kirk Lightsey: pianoforte, flauto in Fresh Air






Some Place Called Where: un qualche posto non meglio definito dove trovare l’equilibrio tra tradizione e ricerca personale, andando ad esplorare brani che fanno parte a tutti gli effetti del repertorio degli standard ma che non vengono eseguiti così spesso. L’incontro musicale tra Marilena Paradisi e Kirk Lightsey utilizza la formula essenziale del duo voce e pianoforte per giocare con il rovello eterno del jazz, vale a dire coniugare la forza e la solidità della storia, le lezioni dei maestri con la necessità di sperimentare e di innestare il proprio punto di vista. Il punto di equilibrio instabile e difficile da definire viene focalizzato e interpretato con misura dai due musicisti in un disco che propone brani di Mingus (Portrait), Mal Waldron (Soul Eyes), Wayne Shorter (la title track Some Place Called Where) e Ron Carter (Little Waltz) a fianco di temi più immediatamente riconducibili al teatro musicale come Some Other Time di Leonard Bernstein e Autumn Nocturne di Josef Myrow e uno sguardo al Brasile con Like a Lover di Dori Caymmi. Il lavoro poi si conclude con l’unica traccia originale, Fresh Air, dove troviamo Lightsey impegnato anche al flauto.


L’equilibrio si concentra sull’attitudine di Paradisi e Lightsey di miscelare con oculata parsimonia i vari elementi in gioco. L’incontro di voce e pianoforte riesce nella sua formula scarna ad avere una dimensione estremamente classica e, allo stesso tempo, un passo agile: queste due caratteristiche permettono ai due protagonisti di regolare le quantità di sperimentazione e formalismo, il ricorso alle intuizioni personali e la sicurezza dell’adagiarsi sul filo delle melodie originali, la solida presenza della tradizione e le evoluzioni estemporanee delle improvvisazioni. La chiave è nel dosare i vari ingredienti senza creare strappi e senza rinunciare alle necessità espressive. Le interpretazioni tengono conto delle versioni originali e del vocabolario utilizzato dai vari autori per approdare alle versioni presentate nella registrazione e per arrivare, infine, ad una sintesi continuamente limata, rimessa in discussione e affinata.



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