Pablo Held Trio – Investigations

Pablo Held Trio - Investigations

Edition Records – EDN1109 – 2018




Pablo Held: pianoforte

Robert Landfermann: contrabbasso

Jonas Burgwinkel: batteria






Non capita tutti giorni di imbattersi in un album cosi coeso e dalla costruzione armonica complessa e spontanea. Investigations, nome azzeccatissimo, è il decimo progetto del Trio di origine tedesca. Held, classe 1986, a discapito della giovane età, dopo aver studiato al Conservatorio di Colonia, tra i suoi insegnati niente di meno che John Taylor, ha iniziato a collaborare con una serie di artisti che non hanno bisogno di presentazione: John Scofield, Chris Potter, Dave Liebman,Tom Harrell, Anders Jormin, Jorge Rossy.


La contemporaneità del pianismo dell’artista tedesco si manifesta già in Investigations, prima traccia dell’album, con cambi di tempo e soluzioni che guardano oltre il jazz, una partenza esplosiva che rallenta lasciando spazio a piano e contrabbasso che dialogano in maniera imparziale: la lezione del trio di Bill Evans docet. Il discorso del pianoforte è sempre limpido e coerente anche nei contesti più frenetici ed imprevedibili, il livello di intensità è spettacolare e costringe i suoi due compagni a seguirlo attentamente in uno scambio apparentemente rilassato ma che in realtà rileva grande agonismo.


Yearning è un omaggio aperto e sincero a John Taylor, accordi aperti e modali che saturano le orecchie, poi lo spazio al contrabbasso e la successiva improvvisazione di Held che riprende più volte il tema rivoltandolo a suo piacere.


Dr. Freeds, apparentemente si offre con la naturalità di una brano evansiano, rilassato ma nello stesso tempo incalzante.


Gli otto brani, tutti originali, ci sorprendono per freschezza, originalità, come ricorda Ralph Towner nella frase riportata nelle note dell’album «the Pablo Held Trio […] embody the poetry and depth of this tradition, while extending the harmonic and rhythmic possibilities of the tradition.»


Armonia e ritmo, due aspetti che risultano fondamentali e che vengono usati in maniera originale: si ha la sensazione che la maggior parte della tracce sia stata improvvisata sul momento, hanno tutte un sentore, un effervescenza sorprendente (Stubborn).


April Sonne è una ballad particolare che sembra non decollare mantenendo una delicata e sobria voglia di stupire con un controllo ed un uso sapiente delle dinamiche.


In definitiva un trio magnifico che sorprende per intelligenza, audacia e assomiglia solo a se stesso. Avrebbe bisogno di maggiore visibilità: è ciò che gli auguriamo caldamente.




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