Alessandro Bottacchiari Quartet – The Turning Point

Alessandro Bottacchiari Quartet - The Turning Point

Tosky Records – TSK025 – 2018





Alessandro Bottacchiari: tromba, flicorno

Antonio Vivenzio: pianoforte, Fender Rhodes

Marco Vaggi: contrabbasso

Tony Arco: batteria

ospiti:

Gabriele Comeglio: sassofono in Modern Song

Andrea Andreoli: trombone in Modern Song

Sergio Orlandi: tromba in Dear John






L’esordio come leader del trombettista Alessandro Bottacchiari si sviluppa su sette brani – cinque originali ai quali si aggiungono Dear John di Freddie Hubbard e una versione ritmicamente frizzante di My foolish heart – suonati in quartetto e pensati per mettere a confronto le tante anime che attraversano oggi il jazz. Un confronto tra tradizione e sguardi all’esterno dei confini del linguaggio, un confronto tra generazioni, tra i suoni acustici e le derive elettriche portate in questo caso dal Fender Rhodes di Antonio Vivenzio, tra il senso della forma e la necessità della scrittura e, dall’altra parte, la pulsione vitale dell’improvvisazione.


I quasi quarantadue minuti del lavoro rendono The Turning Point un disco senza fronzoli, capace di puntare diretto ai suoi obiettivi. Un mainstream moderno nel quale veicolare i diversi stimoli presenti nei brani: le rincorse fulminee tra Bottacchiari e Orlandi in Dear John si placano nella versione scanzonata di My foolish heart, ancora romantica ma sbarazzina e ricca di swing; la dimensione orchestrale del sestetto in Modern Song si specchia nella concezione asciutta del quartetto che, ad esempio, ritroviamo nell’apertura di Into the Airplane; le venature funky di Soulful e la dimensione più intima di brani come Sadness Times e The Turning Point offrono al quartetto il terreno per mettere in mostra la propria versatilità.


Alessandro Bottacchiari riesce a mettere a norma tutte queste spinte in un disco che preferisce puntare sulla solidità e sulla disposizione coerente dei vari elementi piuttosto che muovere alla ricerca di soluzioni inedite o innovative: lavoro suonato con buona convinzione e con la necessaria proprietà di linguaggio da tutti i protagonisti, The Turning Point rappresenta un valido punto di partenza per il percorso musicale del trombettista.



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