Franzini/Recchia/Puglisi/Tucci – Blue Marble

Il quartetto di Michele Franzini, assieme da alcuni anni, suona dell’ottimo jazz contemporaneo. Il pianista pubblica con la casa discografica di Greg Osby, la Inner Circle Music. Anche questo è un segnale di qualità e di apprezzamento verso la musica che producono. Blue Marble è il risultato dei loro concerti e si capisce subito all’ascolto. L’affiatamento e la telepatia tra i quattro rendono la musica suonata priva di discrepanze e coerentemente in linea con il loro modo di suonare e dialogare. Sette delle otto composizioni presenti nel disco sono scritte da Franzini. L’ottava, posta in chiusura al disco, è una versione molto intima e personale di Chelsea Bridge. Blue Marble si apre con Hit that hop, un pezzo brillante, ritmato, costruito per esaltare le capacità di Recchia, bravo nel cambiare tono e dialogare con il pianoforte. Le composizioni di Franzini sono costruite in maniera tale che gli altri musicisti possano creare nuove soluzioni all’interno di esse. Franzini riesce a sintetizzare tradizione e jazz moderno rispettandone i canoni ma introducendo soluzioni pescate dalla sua cultura pianistica. Who’s at the Mill è uno di questi. Al suo interno ci sono diverse variazioni tematiche e sonore che abbracciano con modernità alcuni decenni di storia del jazz. Il suo assolo rimarca passione per Mc Coy Tyner ma suonato con una visione più melodica e colorata. Quello che più spicca all’ascolto di Blue Marble è la diversità dei brani e i differenti passaggi temporali che con esso si coglie. Quiet Paths per esempio è un viaggio intimista all’interno della personalità del pianista. Il sax di Recchia lo asseconda nel suo itinerario lirico spalleggiato dall’ottima sezione ritmica formata da Francesco Puglisi e Lorenzo Tucci. Di altro tenore è il dinamico e post boppiano Bitzer. Qui l’alto di Recchia si spinge lontano con una prolifica ed efficace sequenza di note. Alle sue spalle una sezione ritmica propositiva e raffinatamente muscolosa.

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