Ab Baars & Ig Henneman per Grido: il lato “proibito” degli strumenti

Foto: Fabio Ciminiera










Ab Baars & Ig Henneman per Grido: il lato “proibito” degli strumenti

Giulianova, Arte & Cioccolato – 25.5.2017

Ab Baars: sassofoni, shakuhachi

Ig Henneman: viola


Ab Baars presenta al pubblico lo shakuhachi, ne racconta la storia, lo descrive come un flauto di bambù usato spesso nelle cerimonie religiose giapponesi e, poi, con il candore “studiato” del suo italiano chiede come si dice nella nostra lingua “forbidden”: «Ecco, lo suonerò in un modo… proibito!»


E, in effetti, alle volte sono i dettagli e i fatti accessori a dare il segno e la qualità di un concerto, a permettere alla musica e al lavoro proposto da chi sale sul palco di oltrepassare la quarta parete e riuscire a interagire con il pubblico.


Da circa vent’anni, Ab Baars e Ig Henneman condividono un percorso in duo: la possibilità di leggere e interpretare il senso del momento diventa immediata e trasparente grazie alla conoscenza reciproca, la consistenza del percorso rende ancora più profondo l’approccio al contesto e al pubblico, la capacità di tradurre le sensazioni vissute in musica si moltiplica grazie all’interplay e alle connessioni tra le due linee e tra i due pensieri musicali. Un dialogo fatto di incroci stridenti e sinuosi contrappunti, una tessitura austera ed asciutta. La confidenza reciproca e l’esperienza fanno in modo che il concerto abbia allo stesso i vantaggi e le caratteristiche del solo e del duo. L’empatia del duo nei confronti del pubblico, poi, è la carta imbattibile di Ab Baars e Ig Henneman: la voglia di spiegare – e in italiano – le motivazioni dei brani e le combinazioni timbriche tra gli strumenti utilizzati, la disposizione accogliente e gentile con cui si confrontano con le persone e, dal punto di vista musicale, la capacità di gestire il palco e lo spazio nel suo complesso, di rendere la sala un “mezzo” utile ad amplificare il suono e a restituire accenti alle voci degli strumenti.


La dimostrazione plastica di questa attitudine è stata, chiaramente, nel passaggio del concerto in cui Henneman si è posizionata in fondo alla sala tra il pubblico, per lasciare spazio all’introduzione in solo di Baars e, poi, avvicinarsi al palco iniziando a suonare la viola, rispondendo alle frasi del sassofonista.


Il concerto di Ab Baars e Ig Henneman ha rappresentato l’occasione per proseguire il filo narrativo dell’Associazione Grido: a dispetto di una proposta senza troppi compromessi, visti i nomi e le storie artistiche dei protagonisti invitati nel corso degli anni, Giuseppe Di Berardino è stato capace di creare un rapporto di fiducia costruttivo e solido e di scaturire un bacino di utenti sempre più ampio e attento al “cartellone”.



Segui Fabio Ciminiera su Twitter: @fabiociminiera